Ho lasciato troppi segni
sulla pelle già strappata
non c’è niente che si insegni prima
che non l’hai provata
sono andato sempre
dritto come un treno
ho cercato nel conflitto
la parvenza di un sentiero
Ho sempre fatto tutto
in un modo solo mio
e non ho mai detto resta
se potevo dire addio
poche volte ho dato ascolto
a chi dovevo dare retta
ma non ne ho tenuto conto
ho sempre avuto troppa fretta
Almeno tu rimani fuori
dal mio diario degli errori
da tutte le mie contraddizioni
da tutti i torti e le ragioni
dalle paure che convivono con me
dalle parole di un discorso inutile
almeno tu rimani fuori
dal mio diario degli errori
Ho giocato con il fuoco
e qualcuna l’ho anche vinta
ma ci è mancato poco
mi giocassi anche la vita
ho lasciato troppe volte
la mia impronta sopra il letto
senza preoccuparmi troppo
di cosa prima avevo detto
Ho guardato nell’abisso
di una mattina senza alba
senza avere un posto fisso
o qualcuno che ti salva
Almeno tu rimani fuori
dal mio diario degli errori
da tutte le mie contraddizioni
da tutte le mie imperfezioni
dalle paure che convivono con me
dalle parole di un discorso inutile
almeno tu rimani fuori
dal mio diario degli errori
almeno tu
almeno tu
almeno tu rimani fuori
dal mio diario degli errori
Il brano “Il diario degli errori” è stato scritto da Federica Abbate, Cheope e Giuseppe Anastasi, cantato da Michele Bravi sul palco dell’ Ariston al 67° festival di Sanremo.
Lo schema delle rime è libero anche se delle volte sono presenti delle rime alternate ad esempio “strappata” “provata”, ” retta” “fretta” o “abisso” “fisso”. Sono presenti molte assonanze che danno musicalità al brano anche senza essere rime perfette, ad esempio ne troviamo alcune come “ascolto” “conto”, “treno” “sentiero” o “alba” “salva”
Il testo inizia parlando dei segni che ognuno ha sulla propria pelle, i segni, o meglio cicatrici, che vengono lasciati dagli errori che si fanno nel corso della vita. Successivamente inizia un’analisi del proprio percorso di vita: l’autore parla di se stesso dicendo di aver fatto sempre di testa sua e rimpiange di aver dato “poco ascolto a chi doveva dare retta” , ma poi prosegue dicendo che non ne ha tenuto conto perché impegnato ad andare di fretta, quindi se ne rende conto solo dopo quando è più maturo.
Nel ritornello l’autore si rivolge a una persona o cosa anonima dicendo che almeno quella “è rimasta fuori dal suo diario degli errori”, molto probabilmente si rivolge ad una nuova occasione che appunto rimane fuori dal diario ormai chiuso.
In seguito ricomincia l’analisi della propria vita e questa volta parla delle volte in cui si è salvato anche se “ha giocato con il fuoco” e ha rischiato tanto, ha “guardato nell’abisso” delle cose che accadono senza avere un posto sicuro o qualcuno che lo aiutasse. La canzone si chiude con la ripetizione del ritornello, in particolare dell’espressione “almeno tu” con la quale appunto vuole indicare una nuova possibilità da accogliere e da vivere tenendo conto del proprio diario degli errori.
Il significato è molto bello, vuole insegnare che, nonostante gli errori che si commettono nella vita, si può andare avanti e sfruttare le nuove occasioni al meglio.
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